"Ciceri e tria" è un piatto che nel Salento si mangia il giorno di San Giuseppe, in occasione della festa del papà...mia mamma lo preparava ogni anno per papà che ne andava matto!!! Io cerco di portare avanti le sue tradizioni ed ecco come usava preparare lei i "ciceri e tria" ossia una sorta di fettuccine ritorte con i ceci.

Si mettono a cuocere i ceci, ovviamente, precedentemente messi a bagno per circa 12 ore:

Si fa la sfoglia, io questa volta ho usato metà semola e metà farina 00:


Si arrotola come si fa per le tagliatelle:

Si tagliano le tagliatelle piuttosto larghe:


Si prende la tagliatella e si arrotola in questo modo
poi si piega in due in questo modo:

e si ritorce così:
Si ottengono così le "sagne ncannulate"o "sagne ritorte"

Intanto i ceci si sono cotti

In un tegame si mette dell'olio con qualche spicchio di aglio si fa rosolare leggermente e si aggiunge qualche pomodorino spezzato e qualche cucchiaio di salsa :

Quando il sughetto si sarà ben insaportito aggiungere i ceci

Intanto buttare le "sagne " nell'acqua e lasciarle cuocere per pochi minuti
prelevarle e tuffarle nel sughetto con i ceci

intanto friggere brevemente alcune delle sagne, tenute da parte crude, in poco olio

aggiungere le "sagne" fritte nella pentola col sughetto i ceci e le sagne appena appena cotte:

aggiungere qualche mestolo di acqua della pasta e far mantecare ben bene.

Questo è il risultato finale, con l'acqua ormai assorbita dalle sagne per la cottura, nella mia solita pentola di coccio tuttofare:

e questo è il piatto da gustare

Lo stesso piatto può farsi con delle tagliatelle :

Conoscevate la ricetta? Voi come preparate la pasta e ceci ?
adoro pasta e ceci....io ho due modi di prepararle....a casa mia si cuocevano i ceci e si condivano con aglio olio e prezzemolo e si cuoceva la pasta nei ceci...mi piace un sacco bello azzeccoso azzeccoso....qui a cosenza ho imparato a condire i ceci facendo soffriggere aglio e peperoncino nell'olio e poi buttarlo nei ceci...la pasta sempre cotta nei ceci:-) buona domenica
RispondiEliminaAnnamaria
Cara Rorò non conoscevo questa ricetta decisamente elaborata,ritengo che tu faccia bene a mantenere vive le tradizioni della tua terra e della tua famiglia,grazie per avermele fatte conoscere,buona domenica
RispondiEliminaCiao, sono venuta a visitare il tuo blog attraverso polpettina....
RispondiEliminaE mi trovi questo piatto fantastico che avevo visto in un documentario di Geo e Geo...
Complimenti davvero, non so se sarò in grado di ripeterlo....ma forse con le tagliatelle!!!
Grazie e buona domenica.
Proprio non conoscevo la ricetta.
RispondiEliminaI ceci poi da noi non si usano molto.
Ma la tua deve essere buonissimaaaaaaa.
Ci provo.
Un bacione cara Rorò.
Grazie per avermi fatto conoscere questa ricetta della tua tradizione. Deve essere squisita!
RispondiEliminaIo la preparo alla romana, soffriggo aglio olio, peoeroncino, rosmarino e filetti di acciughe, poi unisco i ceci lessati, allungo con acqua calda e ci cuocio i cannolicchi. Ciao un abbraccio.
Bellissima ricetta, deve essere buonissima.
RispondiEliminaE' bello portare sempre avanti le nostre tradizioni, grazie Rorò. Un abbraccio
Il tuo blog si fa sempre più carino! Mi piace tanto anche l'header col Mangiatore di Fagioli! E che foto appetitose! Brava davvero...buon lunedì, Rorò! :-D
RispondiEliminaSicuramente sarà meno complicato di quanto sembra ma per cominciare proverò con le tagliatelle.
RispondiEliminaCiao a presto!!!!
Ciceri e tria, un piatto molto antico, sai? E sano e genuino, aggiungo io. Bravissima la mia Ros, hai una bella mano, la pasta è stupenda. Io pasta e ceci la cucino semplicemente, mettendo a lessare i ceci ammollati per una notte, usando un soffritto di aglio e cipolla, ed un po' di sugo di pomodoro, dove faccio cuocere i ceci. Poi aggiungo brodo e, quando i ceci son quasi cotti, aggiungo i ditalini rigati. Un po' di rosmarino, pepe, olio extra vergine d'oliva... e son pronti. Però non sono ciceri e tria. Questi sono veramente notevoli. Un bacio e buona settimana, cara Ros.
RispondiEliminaSpettacolare preparazione, molto simile alle nostre tagliatelle...comunque pasta e ceci è semplicemente goduriosa...un classico intramontabile...sei stata bravissima
RispondiEliminaottimo questo piatto e tu lo hai spiegato benissimo!!! a presto buona settimana
RispondiEliminaNon sapevo che ciceri e tria è sagne e ceci....anch'io faccio le sagne con i ceci ma tagliate corte e il condimento a volte con un sughetto semplice di pomodoro ,oppure in bianco con l'olio fritto con aglio, peperoncino e rosmarino..grazie della bella ricetta della tua tradizione che mi hai fatto conoscere..un bacio Tittina
RispondiEliminaDa mia madre in Calabria, per San Giuseppe, si fanno le lagane (tagliatelle di sola acqua e farina)con i ceci e io che vivo in Puglia non me le faccio mancare!Si insaporiscono con paprica e finocchietto selvatico. Straordinarie!!!Se vuoi conoscerle le ho postate nel mio blog.
RispondiEliminaA presto, Cannelle;-)
vado matto per i ceci è un piatto che mnagerei molto volentieri
RispondiEliminaLe ricette di una volta, quelle fatte in casa, con cura e con amore, conquistono chiunque, me compresa!
RispondiEliminaDeve essere un bel piatto, saporito e appagante!
Buona giornata!
Bellissimo piatto! Lo proverò sicuramente!
RispondiEliminaBuonissimo!! Dovrei farlo solo per me perchè il fidanzato odia i ceci ma non sarebbe mica un grosso sacrificio!!
RispondiEliminaMa quanti modi di preparare la pasta e ceci!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaTutte ricette molto valide e, secondo me, tutte da provare.
Grazie a tutte, un bacio Rorò.
Rorò! sì che li conosco, ciceri e trie, un pezzetto delle mie origini è di san pancrazio salentino, che è, sì, prov di Brindisi, ma è a due passi da Guagnano e, di conseguenza, da Lecce :-))))
RispondiEliminaIn casa mia, però, le sagne ncannulate, come anche i pizzarieddhi, si condiscono " rossi", mentre le trie si fanno a forma quasi di maltagliati, poi un po' si frigge :-)
Baci!
Ciao Elle, piacere di conoscerti.
RispondiEliminaAnche io le sagne ncannulate di solito le condisco, con un buon ragù di carne e polpette, alla salentina...ti ricordano qualcosa? :)
ehehe direi di sì.. il ragù nonna lo preparava con le polpette ed anche con le bracioline di cavallo, la domenica.. ;-)
RispondiEliminache bello che posso parlare con te delle tradizioni culinarie di una parte della mia famiglia :-)
Verrò a trovarti spesso :-)
bellissima ricetta! non la conoscevo questa pasta :-)
RispondiEliminaCiao Rorò, non c'è molto da aggiungere a questo piatto, le tradizioni non tradiscono mai un successo.
RispondiEliminaclopte clopte clopte, ahahahahah!!!
Un abbraccione. Silvy
accipicchia che lavorone!!! io adoro la pasta fatta in casa...con questo sughetto poi....slurpppp
RispondiEliminacomplimentissimi!!
Adoro pasta e ceci e nel periodo invernale è un piatto che faccio spesso.
RispondiEliminaBuona serata.
Ciao! se ti va di passare da me c'è un premio per te! :)
RispondiEliminaNon sapevo che la pasta e ceci piacesse a molte di noi.
RispondiEliminaGrazie per l'apprezzamento della tradizionale ricetta.
Vi abbraccio tutte con tanto affetto,Rorò.
Per Laura , grazie ho prelevato il premio sei stata gentilissima , lo posterò.
RispondiEliminaBaci Rorò
Ciao Ros,
RispondiEliminanon ti conosco, ma essendo una patita della terra di puglia ho letto con interesse questa ricetta!
Una domanda: la sfoglia che hai fatto è intesa alle uova? Io faccio alla bolognese, e
penso che non sarebbe adatta a questo ciclo di cottura. Da noi non c'è la tradizione dei ceci, ma quella dei fagioli, e anticamente si usavano anche per avere un primo asciutto.
Altro particolare: il tipo di pasta si avvicina ai nostri "prilètt", un formato di pasta all'uovo avvolto sul dito, poi ritagliato a misura di maccherone, che purtroppo nessuno più ricorda, ma che potrebbe avere una grandissima affinità trasversale!!!
Complimenti per la tua cucina!
Un affettuoso saluto!
Ciao Ivana, benvenuta nel mio spazio. La mia sfogia è fatta con 300 gr di farina , metà doppio zero e metà semola, e due uova. Nella ricetta originale le uova non sono contemplete, ma mia mamma diceva che l'aggiunta dell'uovo dava più "nervo" alla pasta, cioè tiene di più.
RispondiEliminaNon aggiungeva però un uovo ogni 100 gr di farina come per la sfglia alla bolognese alla quale ti riferisci tu , se ho ben capito. Mi piacerebbe vedere i tuoi prilèt...non li ho mai visti,(farò una ricerca su internet magari ci sarà qualche foto). Ma vuoi dire che i prilèt si preparano con i fagioli?
A presto Ivana, un abbraccio, Rorò.
P.S. o visto e molto apprezzato la tua ciambella , molto semplice e buonissima da qual che si vede. Brava.
@ Elle . mi fa piacere che tu abbia trovato in me la persona con cui parlare delle tue tradizioni:
RispondiElimina"che bello che posso parlare con te delle tradizioni culinarie di una parte della mia famiglia"
Ciao Elle , un bacio da Rorò.